Il potere delle figure retoriche - Lara Galetto Coach

  • ara Galetto
  • a vita è un’opera teatrale: canta, balla, ridi più che puoi
  • a vita è un’opportunità, coglila.
  • a vita è beatitudine, assaporala.
  • a vita è un sogno, fanne una realtà.
  • a vita è una sfida, affrontala.
  • a vita è un dovere, compilo.
  • a vita è un piacere, godilo.
  • a vita è un gioco, giocalo.
  • a vita è preziosa, abbine cura.
  • a vita è una ricchezza, conservala.
  • a vita è amore, ama veramente.
  • a vita è un mistero, scoprilo.
  • a vita è promessa, adempila.
  • a vita è tristezza, superala.
  • a vita è un inno, cantalo.
  • a vita è una lotta, accettala.
  • a vita è un’avventura, rischiala.
  • a vita è felicità, meritala.
  • a vita è la vita, difendila.
  • a vita è una tela, dipingila.
  • a vita è questa, vivila.
  • a vita è bella, ammirala.
  • a vita è uno specchio, sorridigli.
  • a vita è arte, creala.
  • a vita è un viaggio, parti
  • a vita è una scelta, falla.
  • a vita è un dono, scartalo
  • a vita è creazione, crea te stesso.
  • a vita è un eco, scegli le parole giuste.
  • a vita è arte, fanne il tuo capolavoro
  • a vita è per me stesso, per viverla a modo mio
  • a fortuna arride alle persone capaci
  • a fortuna aiuta gli audaci, il pigro si aiuta da solo
  • a fortuna e la sfortuna non esistono
  • a fortuna si provoca, non arriva da sola
  • a vera fortuna è liberarsi dalla paura di fallire
  • a fortuna non si siede mai
  • a sorte è come ognuno se la fa
  • a libertà è la possibilità di sbagliare
  • a libertà è diritto alla disuguaglianza
  • a libertà è il poter scegliere
  • a libertà è sottrarsi da scelte prescritte
  • a curiosità è il rimedio alla noia
  • a felicità fa bello il viso
  • avora perché accada
  • a mente mente
  • a conoscenza è libertà
  • a conoscenza è un tesoro, ma la pratica la sua chiave

Il potere delle figure retoriche
Lara Galetto | 7 Novembre 2017 | Lavora meglio, non di più

 

Qual è il reale potere delle figure retoriche?

 

Ti capita di non riuscire ad esprimere facilmente un tuo pensiero? Ti mancano le parole per spiegare ad un tuo amico come ti senti? Non ti viene in mente un modo efficace per far capire al tuo cliente che cosa cambierebbe nelle sua vita se solo comprasse il tuo prodotto? Usa una figura retorica. Sai che usiamo una figura retorica ogni 10/25 parole? Ovvero una figura retorica 6 volte al minuto? 

Poco fa ero al bar a fare colazione e ho sentito una ragazzina che definiva un croissant una "botta di vita". Un signore si congedava dicendo "il tempo è denaro". Oggi sono una roccia, questa notizia è una boccata d'aria fresca, sono una buona forchetta, mi piacciono i colori caldi, stiamo proseguendo a passo di lumaca. Quelli appena citati sono solo degli esempi di come noi raccontiamo le nostre esperienze ogni giorno.

Hanno ragione Lakoff e Johnson ne "Metafore e vita quotidiana" quando sostengono la tesi che le metafore siano la modalità attraverso la quale le persone strutturano i concetti e, quindi, la loro personale realtà. Quando parliamo dell'amore spesso lo associamo, almeno nella nostra cultura, ad un viaggio: “Guarda come siamo andati lontano”, “Siamo ad un bivio”, “Non credo che questo rapporto stia andando da nessuna parte”.
Possiamo modificare la percezione della nostra realtà usando metafore diverse. Si chiama reframing: dai un'interpretazione positiva della stessa realtà dando alle persone speranza, risorse, fiducia invece di lasciarle nello sconforto.

Il linguaggio metaforico è per sua natura un linguaggio immaginativo: ogni persona che ascolta può dare ad esso il significato che crede. E questo lo sanno bene i politici e chi lavora nel marketing.

Politica e giornalisti.

I politici scendono in campo, i giornalisti scrivono del teatrino della politica, ad ogni votazione c'è sempre un franco tiratore. E che dire dei colpi di spugna? O delle mele marce all'interno del partito?  Del braccio di ferro tra un politico e un altro? E quando si aprono i tavoli della trattativa con i sindacati? Inutile dire che anche tu, leggendo queste figure retoriche, ti sei creato delle immagini mentali, hai provato emozioni, ti sei sentito in un qualche modo coinvolto. Riflettici la prossima volta che riconosci una metafora.

 
Pubblicità.

Spesso i pubblicitari attribuiscono connotazioni e qualità umane agli oggetti. Spugne, detersivi, carta igienica prendono vita. In questo modo tu puoi identificarti meglio nell'oggetto pubblicizzato.

Un altro metodo è quello di farti identificare con una persona reale: un bell'uomo sorridente e vincente che guida un'auto, una famiglia felice che gusta un sugo. In quest'ultimo esempio si va addirittura oltre: si finisce tutti insieme la giornata a chiacchierare, mangiare e ridere intorno al tavolo. Cosa c'è di più furbo che far associare il proprio prodotto ad un momento sereno? Pensandoci bene: quando mai un vasetto di sugo precotto può darti tanta felicità? Ok, ammetto quando vivevo in Kuwait in effetti me la dava la felicità...

 

 

 

Lo sviluppo del bambino.

Se hai dei figli ti sarai sicuramente accorto di quante figure retoriche utilizzino per descriverti le cose che hanno appreso a scuola, che hanno visto al parco, che hanno scoperto giocando. Le figure retoriche sono importantissime per lo sviluppo del bambino. 

Allo stesso modo i bambini apprendono attraverso le figure retoriche.
Patrick Gunkel, neuroscienziato presso il MIT, fu invitato a spiegare il cervello ad una classe di giovani studenti. Usò delle metafore. Eccone alcune. Il cervello è una lampada (ti aiuta a vedere meglio), un fiume (ha molti affluenti), libro di cucina (contiene ricette per fare molte cose), un albero (ha rami che si intrecciano). Efficace no?

 

Per gli scienziati e gli psicologi.

Gli scienziati usano le metafore come strumenti descrittivi. Finché le loro teorie sono ipotesi le possono esprimere solo attraverso metafore.
Gli psicologi usano metafore quando devono discutere con i pazienti di situazioni emotivamente complicate. Quando David Grove, psicoterapeuta, notò che tutti i pazienti con sindrome da stress post-traumatico erano soliti usare metafore per esprimere il loro disagio, iniziò ad interagire con loro attraverso l'uso delle metafore. E di lì si aprì un mondo.

 

E tu, quando usi le figure retoriche? Quali sono le più efficaci? Amplia il tuo mondo di figure retoriche e sarai molto più efficace nella tua comunicazione.

 

 

 

 

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